Non è propriamente un racconto, ma un capitoletto di un romanzo di Milan Kundera.
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7 Commenti
L'adolescenza. Crescendo le cose che prima ti meravigliavano non lo fanno più, ti sembrano solo cose, banalissime cose. Si cambia in tutti i sensi insomma, anche dal punto di vista sentimentale. Ecco comparire i primi batticuori, finiscono bene o finiscono male, per me i batticuori rappresentanolo stato d'animo più bello, l'amore in sè è sempre stato bello, ma a volte anche deludente. E' quel momento della mia vita dove devo munirmi di determinazione e coraggio. Gli amici però non sono solo fatti per uscirci insieme, ma i veri amici ti aiutano quando hai bisogno. Ti aiutano a modo loro, scherzando, capendo i momenti seri, talvolta ti aiutano prendendoti in giro scherzosamente e senza esagerare. Se ora devo dire cos'è la solitudine , direi di scappare , cercare di non entrarci , perché... perché non è per niente bello . Per fortuna ci sono i miei amici che riescono a tirarmi su il morale nei momenti più difficili. Con gli amici puoi condividere tutto: le avventure, le ingiustizie e le giustizie, le emozioni più profonde. Gli amici veri ti aiutano sempre, ti accettano per quello che sei, non ti giudicano mai. La migliore amica, perché non ce n'è un'altra come lei, in un nno abbiamo legato così tanto insieme, come non ho fatto mai con nessuna altra persona, lei è speciale e passiamo sempre tante ore insieme, una passeggiata in giro, una pizza insieme e poi subito al cinema a guardare un film, video chiamate lunghissimemogni due ore, compiti insieme in biblioteca e tante altre cose. Caro diario, oggi ti voglio raccontare una parte della mia vita, l'adolescenza. Caro diario, ricomincio da dove mi sono fermata, ti stavo raccontando delle mie insicurezze e ora ti racconto dei miei sogni, i miei obiettivi, i miei progetti. “Goditi questi anni, sono i migliori della tua vita” dicevano... L'adolescenza non ha un solo significato, ogni persona la vive in modo diverso, c'è chi la vive come se avesse fatto passi da giganti, nel senso che si sente cambiato come se fosse adulto. L’adolescenza non è un periodo facile... tutto il contrario. Questa fase della mia vita da molti è ritenuta la più bella, perché, secondo loro, quando si diventa adulti si hanno più responsabilità, non si possono fare sport perché viene l'ernia al disco e soprattutto si iniziano a perdere i capelli, oppure diventano grigi. Molte volte, quando i miei genitori mi ritirano il cellulare o la console, gioco con mio fratello e giocare con lui mi fa ricordare tutti i giochi che facevo quando ero piccolo e come mi divertivo a fare le costruzioni con i Lego. Cerco il termine "solitudine sul dizionario e leggo: "condizione e un sentimento umano nei quali l’individuo si isola per scelta propria (se di indole solitaria), per vicende personali e accidentali di vita, o perché isolato o ostracizzato dagli altri esseri umani, generando un rapporto (non sempre) privilegiato con se stesso". Una definizione alquanto complessa per un ragazzino, come me, di quattordici anni, eppure a modo mio ne conosco anch'io il significato. Per me la solitudine è una estraneazione da ciò che ti circonda; anche un semplice silenzio è solitudine, non avere vicino nessuno che conosci è solitudine, essere totalmente soli è solitudine, essere gli unici è solitudine... ma solitudine importante. Delle volte la solitudine non è così male, per esempio quando sono arrabbiato voglio stare solo per calmarmi e lasciare che tutto se ne vada. Quando sono stanco vorrei stare solo sdraiato su una spiaggia e chiudere gli occhi e lasciare che il fruscio delle onde e il fare giocoso dei bambini prendano il sopravvento sui pensieri. La solitudine riesce a costruire una muraglia che ci isola dal mondo. Però non solo la solitudine fa questo, ma anche il progresso tecnologico. Ebbene, sì, perché prima, per comunicare, ci si doveva incontrare nelle piazze o per le strade; invece adesso basta un SMS o andare su Facebook. |
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