Tutti a casa è un film del 1960 diretto da Luigi Comencini, sceneggiato dal regista stesso insieme a Marcello Fondato e alla celebre coppia Age & Scarpelli. Considerato tra i migliori film di Comencini e uno dei più importanti film italiani del dopoguerra, si aggiudicò il premio della giuria al Festival di Mosca e due David di Donatello, assegnati ad Alberto Sordi e al produttore Dino De Laurentiis. Il film è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, nata con lo scopo di segnalare 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978. fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Tutti_a_casa PERSONAGGI:
BLOCCHI NARRATIVI: 8 Settembre 1943: Armistizio con gli Alleati:
15 Commenti
Perla
4/23/2018 06:12:43 am
Questo film mi è piaciuto in certe parti come in altre no.
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CUOREINFUOCATO
4/23/2018 06:49:57 am
Lo so che giudicare un film dicendo "carino" non è molto convincente, ma sinceramente non saprei cosa dire di altro.
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Stiles
4/23/2018 07:24:00 am
Devo dire la verità, questo film non mi è piaciuto molto.
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Ts_quedra
4/23/2018 07:45:14 am
Questo film a differenza di molti in classe mi è piaciuto per due motivi
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il_lievito
4/23/2018 08:01:15 am
Questo film a differenza di altri visti in classe mi è risultato po' noioso in alcune parti. Mi ha fatto capire veramente come fosse la nostra nazione il giorno dell'armistizio, infatti tutti i soldati e i cittadini erano felicissimi. Non mi è piaciuto molto all'inizio perché non mi ha coinvolto molto.
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OSSAS
4/23/2018 09:31:50 am
Nonostante che a me piacciano in generale i film di guerra, questo in particolare è molto interessante perché ti chiarisce le idee su come "tirasse l'aria" durante il 1943(appena dopo aver firmato l'armistizio di Cassibile), come per esempio i soldati italiani che in un primo non capiscono cosa stia succedendo, oppure gli stessi che vengono ospitati dai civili nelle case per sfuggire dai tedeschi.
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Skyblock_04
4/23/2018 11:14:38 am
questo film a me non è piaciuto molto perché non mi ha coinvolto e poi alcune parti non le ho capite come per esempio all'inizio quando due uomini (non avevo capito bene chi erano) parlano una lingua strana e un'altra parte che non ho capito è stata alla fine perché non sapevo se l' esercito che stava attaccando i Napoletani era Americano o Tedesco
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Bolladisapone
4/23/2018 12:01:12 pm
Innanzitutto parto col dire che questo film non mi ha coinvolta tanto (non saprei dire il motivo).
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Prof
4/23/2018 12:23:59 pm
Spiega molto bene la situazione italiana nel 1943 (a partire dall'otto settembre).
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Nanadagiardino
4/23/2018 12:08:44 pm
Questi film mi ha interessato (anche se non come 'La Grande Guerra' visto in precedenza in classe) , perché riesce a spiegare molto bene il 1943, con il piano Achse e i Quattro giorni di Napoli.
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Rapunzel
4/23/2018 12:14:47 pm
A differenza di molte persone,questo film l'ho apprezzato molto.
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Jiglypuff96
4/23/2018 12:17:00 pm
Onestamente devo dire che questo film non mi ha davvero coinvolto, sarà perché ero stanca o perché ero distratta(devo essere sincera).
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CAMOMILLA
4/23/2018 02:12:20 pm
Devo dire che questo film non mi ha fatto né caldo né freddo. Mi è piaciuto molto di più il film che abbiamo visto sulla 1^ guerra mondiale, "La grande guerra", perché mi ha coinvolto di più e perché in questo "nuovo" film ci sono alcune parti noiose. Non dico che nell'altro film non c'è ne siano, ma molte molte meno secondo me.
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Ci_metto_la_faccia
4/23/2018 02:36:53 pm
Secondo me l’unico difetto del film è il fatto che le sequenze sono troppo distinte una dall’altra, sembra che la storia sia suddivisa in blocchi scollegati tra loro. Per il resto, gli attori, protagonisti e comparse, sono tutti bravissimi e la trama è avvincente.
Risposta
Occhiodilince
4/24/2018 10:32:06 am
Il film mi ha ricordato le vicende del mio bisnonno, Luciano Rosi; lui si trovava a Roma l'8 settembre, era un giovane soldato e come tanti suoi compagni era felice di ritornare a casa. Prese il treno, arrivò a Reggio Emilia dove lo aspettavano i tedeschi con i mitra. Scortarono 200 soldati italiani in Caserma Zucchi, che allora era una prigione, in attesa di essere deportati nei campi di concentramento, con l'accusa di diserzione. Il mio bisnonno si calò di notte con il lenzuolo della sua cella e scappò dalla città attraversando campi e nascondendosi nei fossi. Così raggiunse S. Ilario, dove la sua fidanzata, la mia bisnonna, gli diede la bicicletta di suo padre perché si rifugiasse in montagna.
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