di Jighpuff96
La bellezza è diventata l’unica ragione di vita, per questo il nuovo chirurgo della città sta trasformando tutti quanti: donne, uomini e bambini in persone perfette e uguali. La protagonista torna nella sua città Natale e vede gli abitanti della cittadina deformati (si stanno trasformando in alieni), e vuole scoprire il perché, sconfiggendo poi il chirurgo, rivelatosi uno dei tanti extraterrestri mandati sulla Terra per conquistarla, trasformando tutti in esseri simili a loro. “Tutti belli e soprattutto tutti uguali, venite dal chirurgo Spinn per diventare felici “. Questo è quello che ogni due ore, da circa una settimana, un uomo cantava allegramente alla TV, mentre le mamme dei bambini che guardavano incantati la televisione si truccavano con cipria, mascara e rossetto... per diventare delle bambole di pezza, e gli uomini non erano da meno: tutti quanti sempre in giacca e cravatta, magri, muscolosi, capelli tagliati alla perfezione e viso angelico... insomma, tutti quanti disgustosamente perfetti. “ Sì mamma, ho pulito la stanza... e sì, ho mangiato, stai tranquilla “ disse annoiata Kayla, sua madre l’aveva chiamata ben quattro volte solo quella mattina. Kayla si era trasferita ad Ashford, nel Regno Unito, quattro mesi prima, lasciandosi alle spalle la sua bellissima famiglia a Skegness, sempre nel Regno Unito. E adesso ad ottobre sua mamma le aveva chiesto se poteva venirli a trovare. Mentre Kayla era sulla sua Ranger Rover nera sua mamma la chiamò: “ Kayla ? Mi senti tesoro ? “ “ Sì mamma, forte e chiaro “ rispose “ Benissimo, volevo solo dirti che a pranzo c’è anche la signora Milly “ “ Oh fantastico! Lo sai quanto amo quella donna “ disse ironicamente “ Andiamo! Non è poi così tanto male, ha portato i panini alla crema, i tuoi preferiti “ “ No, non è poi così tanto male, no no, e comunque mamma i miei preferiti sono quelli al cioccolato... “ “ Va bene va bene, allora ci vediamo tra dieci minuti circa “ “ Come tra dieci minuti, mamma ? Ci metto almeno un’ora, c’è molto traffico “ “ Scusami eh, ma la tua macchina non ha il tasto per avviare la modalità fluttuante ? “ “ Ah sì, me ne scordo sempre, grazie “ “ Ciao Kayla “ “ Ciao mamma “. Chiuse la chiamata, premette il tasto e si sollevò in aria. Si stava pulendo i pantaloni da qualcosa di inesistente, era nervosa, non era mai stata nelle grazie della signora Milly, e non aveva mai capito perchè. . . Forse era ancora arrabbiata per quella volta in cui Kayla aveva truccato e vestito il suo bel gattino (ciccione) nero, Wilbur. Suonò il campanello e davanti alla porta comparve Millicent (parli del diavolo spuntano le corna)... Ma a Kayla non apparve una vecchia signora con i capelli bianchi sempre raccolti, con quello sguardo austero ingigantito dagli occhi glaciali, bensì una faccia giovane, forse troppo, quasi da ventenne, tutta truccata e con le forme di una giovane donna... Questo la face rabbrividire, e per un momento quasi svenne. “ S-salve signora Milly “ balbettò Kayla. “ Ma come ? Hai ancora paura di me ? “. E tutto lo sgomento scomparve lasciando spazio alla rabbia “Oh no, Millicent, adesso sono cresciuta e non ho più paura di una signora anziana “ - con una faccia alquanto spaventosa - voleva aggiungere, ma se lo tenne per sé. “ Vedo che la tua insolenza non ti ha abbandonata “ “ Eh no, e vedo che lei è cambiata, e anche molto, cosa ha fatto al volto? “ “ Niente, dai entra... “ disse Millicent con una faccia malinconica. “ Mamma ? “ “ Si Kayla ? “ “ Dove sei ? “ “ Sono in cucina “ Kayla entrò in cucina e vide una donna troppo giovane per essere sua madre (era identica a Milly), intenta a tagliare alcune verdure “ Oh, salve, chi è lei ? “ “ Kayla ? Ma come non mi riconosci ? “ “ Ehm, veramente no, mi scusi, forse mi deve rinfrescare la memoria “ “ Tesoro, spero tu stia scherzando. . . sono tua madre! “ “ Sei davvero tu mamma ? Se sei tu allora qual è stato il mio primo animale domestico ? “ “ Un criceto, Dustin “ “ Oddio! “ e così Kayla abbracciò sua madre dopo quattro mesi; le prese il volto tra le mani e la guardò attentamente. . . maledizione, sembrava più giovane di lei. “ Cosa avete fatto al viso tu e Millicent ? “ “ Oh tesoro, tutte le donne sono così ormai, tutte belle, sono andate dal chirurgo Spinn, lui sì che è un brav’uomo, dovresti andarci anche tu “ “ Un chirurgo ? “ “ Esattamente “ “ E papà dov’è ? “ “ Papà arriverà a momenti, è andato anche lui dal signor Spinn, anche gli uomini ora possono essere perfetti “ “ Oh no... “ “ Come ‘oh no’? Sono sicura che uscirà un bell’uomo “ disse con aria sognante. “ Sì sì, mamma, io vado un attimo fuori “ “ Va bene tesoro, fra poco è pronto il pranzo! “ le urlò di rimando. Kayla uscì fuori e prese un respiro profondo, non ci poteva credere. “ E’ un sogno... “ continuava a ripetersi, e intanto una donna uscì dalla sua villetta. “ Salve “ la salutò per educazione. “ Oh, salve a lei “. Alzò lo sguardo e per poco Kayla non urlò inorridita. . . aveva la stessa identica faccia di sua mamma e Millicent, ma il suo volto era ricoperto da lesioni da cui fuoriusciva un liquido verdastro. “ Sta bene ? La vedo pallida “ “ S-s-sì, devo andare “ disse velocemente, e corse dentro casa, nella sua vecchia camera, pensando di esserselo immaginato. “ Sono tornato, amore! “ questo è quello che Kayla sentì appena sveglia, si era appisolata sulla poltrona vicino al letto. “ Ciao papà “ disse ad occhi chiusi, non voleva ancora vederlo, aveva paura. “ Ciao Stellina, mi sei mancata tantissimo “ disse di rimando il padre, e Kayla sentendo quel nomignolo che le era sempre piaciuto aprì gli occhi, e ovviamente non le apparve il volto paterno che tanto aveva adorato, bensì, un uomo di all’incirca trent’anni con occhi verdi, capelli neri e corpo muscoloso, era un bell’uomo, certo, ma non era suo padre. “ Andiamo a mangiare, su “ disse Robert, il padre di Kayla, mentre continuava ad accarezzare la testa di quest’ultima. Un inferno... un vero e proprio inferno, durante il pranzo la tensione e l’imbarazzo si potevano tranquillamente tagliare; a Kayla sembrò di essere ad una cena qualunque con degli sconosciuti, e il problema era quello, gli sconosciuti erano i suoi genitori. Kayla non aveva parlato per quasi tutto il tempo, a parte quelle poche volte in cui provava a far incominciare una conversazione con loro, che veniva, puntualmente, stroncata da Millicent. (continua...)
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Autore3B Archivi
Gennaio 2018
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