di Perla
Le persone si immaginavano gli alieni bellissimi e forti, invece Barton non era così. Tutto iniziò su un pianeta chiamato Alienopolis. Barton era un comune alieno (solo che pensava di essere sfortunato perchè il primo giorno delle superiori andò in bagno e rimase incastrato con la testa nel water). Barton aveva solo tre amici: Irina, per la quale aveva una cotta perchè costruiva robot ed era bella. Martos, il suo migliore amico dall'asilo e Beatriz, sua sorella (che odiava, ma allo stesso tempo che adorava). Gli altri gli chiedevano i soldi della merenda. Pure uno sfigato aveva un nemico, ma era una lei. Tutti la odiavano, tranne quelle oche che la seguivano. Lei era ricca perchè suo padre era imperatore e lei classificava la gente da come si vestiva. Barton non ne poteva più che scappò con la navicella di suo padre. Barton non sapeva guidare la navicella spaziale. Dopo qualche mondo un motore si staccò e l'alieno precipitò sulla terra in un cespuglio di rose bianche. Barton era di colore verde e aveva due antenne e si trasformò prima che un essere umano lo vedesse. Si trasformò nel primo essere vivente che vide. In un cane. Gina, la padrona del cane, mezza ceca, portò a casa Barton e disse :- Fuffy, non ti devi allontanare troppo, piove, adesso ti misuro la febbre. Barton, addolorato, si trasformò in un topo pensando che si sarebbe salvato, ma per sua sfortuna la donna aveva due gatti. Barton scappò come un fulmine ed ebbe un colpo di fortuna, i due gatti erano ciccioni e rimasero incastrati nella porticina riservata a loro. Barton fuggì e si trasformò in un ragazzo adolescente molto bello e, non sapendo dove andare, trovò un posto nella palestra della scuola superiore. La mattina dopo si svegliò circondato da adolescenti brufolosi che dicevano che era il più bello e popolare della scuola. Lui non capì perché fosse popolare e si guardò allo specchio; era biondo, occhi azzurri e con il fisico scolpito. Era vestito con la giacca di pelle e i vestiti all'ultima moda. Barton incominciò a giudicare le persone, come la sua nemica. Non era lui e dopo una settimana fece una scelta: - Preferisco essere sfigato ma me stesso e non un ragazzo scolpito. Alla fine chiamò suo padre e venne messo in punizione per un mese e settantadue "blob" (minuti). Barton ebbe il coraggio di dire a Irina che l'amava e alla sua nemica che era solo una stupida ad accettare la bellezza esteriore e non quella interiore. Pure uno sfigato come Barton trovò la felicità nella sua vita.
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Autore3B Archivi
Gennaio 2018
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